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Cessione Sampdoria: tutto quello che c’è da sapere sul passaggio di proprietà

La Sampdoria ha cambiato padrone. Dopo anni di gestione controversa e fallimentare di Massimo Ferrero, il club blucerchiato è passato nelle mani di Andrea Radrizzani e Matteo Manfredi, due imprenditori italiani che hanno già esperienza nel mondo del calcio. Ma chi sono i nuovi proprietari della Sampdoria? Quali sono le loro intenzioni e i loro progetti per il futuro della squadra? E quali sono le reazioni dei tifosi, dei giocatori e delle istituzioni? In questo articolo cercheremo di rispondere a queste e ad altre domande sulla cessione della Sampdoria.

Chi sono Radrizzani e Manfredi?

Andrea Radrizzani e Matteo Manfredi sono due soci di Gestio Capital, una società di investimenti che si occupa di gestire fondi di terzi in vari settori, tra cui quello sportivo. Entrambi hanno una lunga esperienza nel mondo del calcio, sia come dirigenti che come proprietari. Radrizzani è noto soprattutto per aver rilevato e riportato in Premier League il Leeds United, il club inglese che ha guidato dal 2017 al 2023, prima di cederlo al fondo PIF dell’Arabia Saudita. Manfredi, invece, è stato presidente e amministratore delegato del Parma, il club emiliano che ha rilanciato dopo il fallimento del 2015, portandolo dalla Serie D alla Serie A in quattro anni.

Come si è svolta la cessione della Sampdoria?

La cessione della Sampdoria è stata una lunga e complessa trattativa, che ha coinvolto diverse parti e che ha avuto diversi momenti critici. Il primo contatto tra Ferrero e Radrizzani-Manfredi risale al maggio 2023, quando il club blucerchiato era in grave crisi economica e sportiva, al penultimo posto in Serie B e a rischio fallimento. Ferrero, che aveva acquistato la Sampdoria nel 2014 da Edoardo Garrone, aveva accumulato debiti per oltre 100 milioni di euro e non era più in grado di garantire la gestione della società. Radrizzani e Manfredi si erano proposti come possibili acquirenti, offrendo circa 50 milioni di euro per il 100% delle quote azionarie, ma Ferrero aveva rifiutato, pretendendo almeno 70 milioni.

La trattativa si era poi riaperta a luglio, quando la Sampdoria era stata retrocessa in Serie C per la prima volta nella sua storia, dopo aver perso lo spareggio salvezza contro il Modena. Ferrero, ormai isolato e contestato dai tifosi, aveva accettato di abbassare le sue pretese, ma aveva chiesto di rimanere in società come presidente onorario, con un compenso annuo di 2 milioni di euro. Radrizzani e Manfredi avevano accettato, ma avevano posto come condizione che Ferrero si facesse da parte e lasciasse la gestione operativa a loro. Ferrero aveva accettato anche questa clausola, ma aveva chiesto di avere ancora voce in capitolo sulle scelte tecniche e di mercato. Radrizzani e Manfredi avevano rifiutato, e la trattativa si era nuovamente interrotta.

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La svolta si era verificata a settembre, quando la Sampdoria era stata esclusa dal campionato di Serie C per inadempienze finanziarie e amministrative, e rischiava il fallimento definitivo. Ferrero, ormai disperato, aveva accettato di cedere la società senza alcuna contropartita, pur di evitare la fine del club. Radrizzani e Manfredi avevano quindi formalizzato la loro offerta, che prevedeva il pagamento di 50 milioni di euro a Ferrero, più il saldo dei debiti della società, stimati in circa 140 milioni. L’operazione, del valore complessivo di oltre 190 milioni di euro, era stata quindi conclusa il 30 settembre, con la firma del contratto preliminare e il versamento di una caparra di 10 milioni di euro da parte di Radrizzani e Manfredi a Ferrero.

Il closing definitivo era avvenuto il 31 ottobre, con la firma del rogito notarile e il passaggio delle quote azionarie del club. Radrizzani e Manfredi erano diventati così i nuovi proprietari della Sampdoria, con il 51% delle quote ciascuno. Ferrero era uscito definitivamente di scena, senza alcun ruolo né compenso. La Sampdoria era stata quindi iscritta al campionato di Serie D, con l’obiettivo di risalire il prima possibile nelle categorie superiori.

Quali sono i progetti dei nuovi proprietari per la Sampdoria?

Radrizzani e Manfredi hanno dichiarato di avere grandi ambizioni per la Sampdoria, e di volerla riportare ai livelli che le competono, sia in Italia che in Europa. Per farlo, hanno annunciato di voler investire sul mercato, sulla struttura societaria, sullo stadio e sul settore giovanile. In particolare, hanno promesso di:

  • Costruire una squadra competitiva e di qualità, affidandosi a un allenatore esperto e a un direttore sportivo capace. Tra i nomi circolati per la panchina ci sono quelli di Roberto Mancini, ex giocatore e allenatore della Sampdoria, e di Andrea Pirlo, ex campione del mondo e del Milan. Per il ruolo di ds, invece, si parla di Walter Sabatini, ex dirigente di Roma e Inter, e di Fabio Paratici, ex ds della Juventus.
  • Rafforzare la struttura societaria, creando una governance trasparente e professionale, basata su competenze e meriti. Tra le figure chiave della nuova Sampdoria ci sono Roberto Albisetti, ex amministratore delegato del Parma e braccio destro di Manfredi, e Marco Fassone, ex ad di Milan e Inter e consulente di Radrizzani.
  • Rinnovare lo stadio Luigi Ferraris, rendendolo più moderno, funzionale e sicuro, e aumentandone la capienza da 36mila a 45mila posti. Il progetto prevede anche la costruzione di un centro commerciale, di un museo e di una scuola calcio attorno allo stadio, per creare un polo di attrazione e di sviluppo per la città di Genova.
  • Potenziare il settore giovanile, valorizzando i talenti locali e creando una filiera virtuosa tra la prima squadra e le giovanili. L’obiettivo è quello di formare giocatori di qualità e di identità, che possano rappresentare al meglio i valori e la storia della Sampdoria.

Quali sono le reazioni dei tifosi, dei giocatori e delle istituzioni?

La cessione della Sampdoria ha suscitato reazioni contrastanti tra i vari soggetti coinvolti. I tifosi, da una parte, hanno accolto con sollievo e speranza l’arrivo dei nuovi proprietari, dopo aver sofferto per anni le scelte discutibili e le promesse mancate di Ferrero. Dall’altra parte, però, hanno espresso anche qualche dubbio e qualche perplessità sulle reali intenzioni e capacità di Radrizzani e Manfredi, chiedendo loro di dimostrare con i fatti il loro impegno e la loro passione per la Sampdoria. I giocatori, invece, hanno manifestato il loro entusiasmo e la loro fiducia nei confronti dei nuovi padroni, dichiarando di voler dare il massimo per ripagare la loro fiducia e per riportare la Sampdoria dove merita. Le istituzioni, infine, hanno espresso il loro apprezzamento e il loro sostegno per l’operazione, sottolineando l’importanza della Sampdoria per la città di Genova e per il calcio italiano, e auspicando una collaborazione proficua e duratura tra le parti.

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